Ecografia muscolo-scheletrica Infiltrazioni articolari

Professionisti del trattamento con infiltrazioni ecoguidate a Napoli

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Centro professionale con esperienza decennale

ECOGRAFIA MUSCOLO-SCHELETRICA

L’ecografia muscolo-scheletrica, grazie allo sviluppo tecnologico, rappresenta oggi una metodica molto utile nello studio delle patologie ortopediche, reumatiche o da sport.

Tra le indicazioni più comuni ci sono lo studio dei tendini della mano, dei tendini della spalla (periartrite e lesione della cuffia dei rotatori), i traumi di caviglia, le sindromi dolorose di gomito (epicondilite), le infiammazioni del ginocchio o dell’anca. Può risultare utile nel valutare le protesi d’anca dolorose per ricercare raccolte periprotesiche.

In reumatologia può servire a diagnosticare infiammazioni tendinee o articolari e a verificare l’efficacia delle terapie di patologie quali l’artrite reumatoide o l’artrite psoriasica.

Nella medicina dello sport è molto utilizzata nello studio delle lesioni muscolari, molto comuni in sport come il calcio, il tennis, la palla a volo o la palla a canestro.

Presso lo STUDIO DI PIETTO è possibile eseguire ecografie muscolo-scheletriche in alta risoluzione mediante apparecchiature dedicate di ultima generazione e da personale medico estremamente qualificato.

INFILTRAZIONI ARTICOLARI DI ACIDO IALURONICO

L’infiltrazione articolare o periarticolare è una procedura terapeutica indicata nelle patologie artrosiche, infiammatorie articolari o periarticolari, utilizzata prevalentemente nelle patologie dell’anca, del ginocchio e della spalla, ma talvolta anche in altre sedi articolari.

E’ ampiamente dimostrato nella letteratura scientifica che l’utilizzo di una guida mediante tecniche di imaging (ecografia o scopia radiografica) rende la terapia infiltrativa più efficace grazie ad una maggiore precisione nel raggiungimento della sede articolare.

Il farmaco più comunemente utilizzato è l'acido jaluronico (HA), una molecola naturalmente sintetizzata dalle cellule sinoviali che contribuisce ai meccanismi di lubrificazione delle articolazioni. Talvolta in associazione all’acido ialuronico si esegue anche l’infiltrazione di un cortisonico, nei casi in cui vi è riscontro di infiammazione articolare acuta.

La principale indicazione a questa terapia è il trattamento del dolore provocato dall’artrosi dell'anca e del ginocchio. La letteratura scientifica documenta una significativa riduzione del dolore in un’elevata percentuale di pazienti. Si precisa tuttavia che tale trattamento agisce solo sul sintomo dolore e non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino un’influenza sull’evoluzione della malattia artrosica.

Risulta pertanto utile nei casi di artrosi non severa, nella gestione del dolore in attesa di un intervento di sostituzione protesica o nei casi di pazienti con controindicazioni assolute all’intervento di protesi articolare.

Ulteriore indicazione alla terapia infiltrativa sono le infiammazioni articolari acute in pazienti affetti da malattie reumatologiche, sempre in accordo con il reumatologo di riferimento del paziente.

Presso lo STUDIO DI PIETTO è possibile prenotare una visita preliminare con esibizione di esami radiologici già eseguiti per valutare le eventuali indicazioni a terapie infiltrative.


Al fine di mantenere nel tempo il livello di miglioramento dei sintomi, vengono normalmente eseguite da una a tre iniezioni intra-articolari ogni sei mesi in relazione alla risposta sintomatologica e alle condizioni generali dell’articolazione.

 

La procedura provoca un lieve e breve dolore (pochi secondi nell’attimo dell’introduzione dell’ago), simile a quello avvertito durante un’iniezione intramuscolare nella regione glutea.

Le complicanze di tale procedura sono molto rare e sono principalmente rappresentate da:

-         Reazione infiammatoria locale da ipersensibilità al farmaco (evento raro) della durata di alcuni giorni, gestibile con terapia antinfiammatoria.

-         Infezioni articolari (evento rarissimo), gestibile con terapia antibiotica ed antinfiammatoria.

-         Ematomi locali (evento rarissimo). La procedura è controindicata in pazienti sottoposti a terapie anticoagulanti.

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