Ostetricia e ginecologia

ECOGRAFIA

ECOGRAFIA OSTETRICA NEL PRIMO TRIMESTRE

 

La visualizzazione della camera gestazionale con sonde ad alta risoluzione è già possibile a 5 settimane di gravidanza, ossia ad una settimana di ritardo del flusso mestruale; è possibile successivamente visualizzare l’embrione di appena 2-3 mm a circa 6 settimane di gravidanza, già dotato di attività cardiaca.

Tappa ecografica fondamentale è quella delle 12-13 settimane di gravidanza, epoca in cui le dimensioni fetali già permettono di escludere numerose patologie malformative ed in cui è possibile misurare la TRANSLUCENZA NUCALE per individuare le gravide “a rischio” di avere un feto affetto da cromosomopatie (come la Sindrome di Down), da  indirizzare eventualmente alle metodiche invasive per lo studio del cariotipo fetale (amniocentesi/villocentesi). 

 

ECOGRAFIA OSTETRICA DEL SECONDO TRIMESTRE

 

Tra le 19 e le 21 settimane di gestazione l’esame ecografico riveste fondamentale importanza essendo deputato allo screening delle malformazioni fetali (Ecografia Morfologica o Strutturale).

Vengono presi in rassegna tutti gli organi ed apparati, viene valutata la biometria fetale, la flussimetria utero-placentare (che fornisce informazioni circa il funzionamento placentare ed individua le gravide a rischio di gestosi) e la flussimetria ombelicale fetale.

E’ possibile inoltre integrare lo studio morfologico del II trimestre anche con l’ECOCARDIOGRAFIA FETALE, esame mirato allo studio del cuore fetale ed allo screening delle cardiopatie congenite.

L’esame deve essere effettuato da operatori esperti ed estremamente qualificati in relazione  alla complessità dell’anatomia cardiaca e dei possibili quadri malformativi associati.

 

ECOGRAFIA OSTETRICA DEL TERZO TRIMESTRE

 

Nel terzo trimestre di gestazione è previsto un esame ecografico intorno alle 30-34 settimane di gestazione: a tale epoca viene eseguito nuovamente un attento studio biometrico per valutare la crescita fetale e fornire una stima del peso, viene effettuato lo studio flussimetrico prevalentemente fetale per accertare lo stato del benessere fetale e la sua corretta ossigenazione ed infine viene ricontrollata anche l’anatomia fetale seppure in modo più limitato rispetto al II trimestre per escludere malformazioni a comparsa tardiva.

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